Bastano 15 grandi portacontainer per immettere in atmosfera la stessa quantità di ossidi di zolfo emessa dall’interno parco auto mondiale. Così scriveva Macchine Motori sul numero 82 nell’ambito di un articolo teso a sottolineare il pesante impatto che i trasporti marittimi commerciali hanno sul totale delle emissioni antropiche. Sul loro am- montare complessivo le produzioni di energia impattano in effetti per il 73 e tre per cento circa, l’auto incide per un nove per cento circa e il marino per un due per cento circa. L’articolo concludeva riflettendo sul fatto che se le grandi navi fossero propulse per via atomica, come accade in campo militare per le portaerei e i sottomarini, il problema non si porrebbe, fermo restando che far virare la propulsione navale dal termico al nucleare non è cosa facile a farsi
e neanche realizzabile in tempi brevi visto che ai problemi tecnici si affiancano anche quelli normativi. Più semplice potrebbe essere il ricorso alla propulsione ibrida proposta dal gruppo Michelin nell’ambito del progetto “Wisamo”, “Wing Sail Mobility”, cui ha collaborato lo skipper francese Michel Desjoyeaux. Lo studio prevede l’installazione sulle grandi navi di alberi telescopici, controllati da remoto tramite un’interfaccia automatizzata in grado di supportare delle vele pneumatiche che si gon ano o sgon ano all’occorrenza.
Il progetto “Wisamo”
Le navi salperebbero dai porti con alberi e vele a riposo per poi renderli attivi una volta in alto mare. Essendo pneumatiche le vele avrebbero pro li alari ben definiti e ciò, in abbinamento a un sistema di gestione computerizzato, permetterebbe di orientarle in modo da disporre della massima spinta possibile in funzione del vento. Secondo la Casa francese il sistema sarebbe installabile anche su navi già in esercizio, in particolare su petroliere e navi cargo, e ridurrebbe i consumi di combustibile fra il dieci e il venti per cento. Il progetto è in una fase avanzata di test tra la Francia e la Svizzera. Un primo prototipo basato su una vela da cento metri quadri appoggiata su un albero fisso fu testato sul lago di Neuchâtel in Svizzera dal velista Michel Desjoyeaux ed è in navigazione in mare dall’estate del 2021.
Secondo Desjoyeaux “Wisamo può essere adattato a qualsiasi imbarcazione che voglia sfruttare l’energia eolica ed è facile da usare in quanto basta pre- mere un pulsante per farla funzionare. Per questo motivo è anche ideale per le navi cargo che di solito non hanno molti addetti sui ponti e dispongono di equipaggi che non necessariamente sono esperti di vela”. Nel 2022 fu poi messo a punto un secondo prototipo del sistema per la portacontainer “Le Pelican” della Compagnie Maritime Nantaise, vela che nel 2023 è stata poi ufficialmente approvata per l’installazione su una nave mercantile della compagnia.
Un ulteriore prototipo è stato testato poi su un traghetto, effettuando centinaia di ore di navigazione. Ora Michelin punta a testare il sistema “Wisamo” anche sulle grandi navi cargo con vele che potranno arrivare a dar luogo a una superficie di 800 metri quadri e che potranno operare anche a gruppi di quattro elementi per fornire un incremento maggiore nella propulsione. Le prime consegne del sistema prodotto in serie, termine che ovviamente non va interpretato in senso letterale visto che ogni applicazione deve essere progettata ad hoc, desti- nate alle navi mercantili sono previste nel 2026.
Titolo: A vele spiegate con il progetto Michelin “Wisamo”
Autore: Redazione